il mio amico Sachiel scrive di non usare post-it per ricordarsi le cose, anche se forse ne avrebbe bisogno. Io, purtroppo, ne ho una caterva di post, sparsi ovunque, sul frigo, sul monitor, sulla scrivania, … addirittura un amico mi ha fornita di software simulante un post-it giallo accanto alle varie icone delle risorse del computer, documenti, immagini… il mio problema č che di post-it io sono anche piena dentro, nella testa, nel cuore, a ricordarmi continuamente com’č che ci si comporta, cos’č che bisogna fare in determinate circostanze, a tentare di ricordarmi chi devo essere…
Sachiel scrive “ma immaginate se la vostra coscienza fosse fatta da post-it, attaccati dovunque: sul frigo, sulla scrivania, ai margini del monitor del vostro pc, sullo specchio del lavandino e vi ricordassero cosa siete, cosa dovreste fare, cosa non siete, chi dovreste essere, quello che non dovreste fare e cose del genere. Sarebbe terribile essere costretti a leggere i prori errori in ogni dove lasciandoci poco spazio all’improvvisazione. Saremmo schiacciati dalla nostra coscienza, e non faremmo nemmeno la cosa giusta, perchč poi č lecito che sia cosė. E’ giusto che ci siano periodi creati ad uso e consumo dei nostri errori, ed altri in cui azzeccare qualche bella mossa di fila per noi stessi e gli altri.”
Hai ragione, angelo poeta, hai proprio ragione…. l’improvvisazione… ho lottato per quella! quanti post buttati nella tazza e scaricati… ma poi ritornano, a decine, a centinaia ed č un lavoraccio continuo… ma a volte ci riesco, sachiel, ad attaccare post che sono tutti miei… a volte addirittura cambio colore, ne uso di arancioni, di verdi, di azzurri, compro matite e penne sempre pių colorate per cancellare l’odioso giallo di default… e mi cancello… cosė come cancello umori e strani sentori e odori, profumi intensi che a volte ritornano… sto divagando, sachiel, le tue parole mi incuriosiscono e mi provocano, e finalmente rivivo in quello che scrivo, rivivo in queste parole che per te magari non hanno senso… e rivivo in questi sospensivi, nell’aria piena di musica …
la tua musica… “A volte le canzoni sono come post-it, meno invasivi e pių eterei, messe li a ricordarci qualcosa. E spesso, inconsciamente siamo noi a scegliere cosa vogliamo che ci dicano, e che ci ricordino qualcosa senza avere la pretesa di imporci di cambiare in qualche modo. Ci sono canzoni che ti piovono addosso all’improvviso e poi ti dici: ecco, era di questo che avevo bisogno.”
ma a volte ci piovono addosso a ricordarci cose che volevamo dimenticare, volevamo non ci appartenessero pių…
mi lasci questa canzone, Sachiel, che vorrei tanto poter ascoltare, ma che purtroppo non ho… e allora ne leggo le parole, immaginandone il motivo se riesco.
Against the tide [Radio Dept.]
Falling against what you know
Falling against the tide
Oh what you want
Is it what you want?
Is this what you want?
Because we are young
And things are wrong
We’ll lose the chains
We’ll make things right
Before the sun goes down on
And out of sight
We’ll lose the chains
Cause you and I
We move against the tide
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Thank you, my sweet friend…