Not shaped

sono un’ameba, ma nessuno lo sa… sono un essere informe… sono un’ameba… ho mille ed una sfaccettature… non sono una parete liscia e cristallina e non sono uno specchio… sono un’ameba, ma mia madre non lo sa… sono qualcosa di indefinibile, un cumulo di cose, o forse un cumulo di niente… semplicemente un’ameba e il mio cane non lo sa… sono poco più di… o poco meno di… sono un’ameba, e forse nessuno lo saprà mai…

Mentre fuori piove

cosa penserà tutta questa gente di me?
ho paura di loro
forse
a volte
stufa di aver paura di cosa la gente possa pensare di me
stufa di essere quello che non sono
non sarò mai quello che gli altri si aspettano che io sia

non sarò mai una

non sarò mai una ed una soltanto

e sono stufa che gli altri se lo aspettino

cosa penserà quetsa gente di me?
cosa penserà lui di me?
lui che non mi conosce
lui che forse mi evita
lui che non mi conoscerà mai

ma in fondo che importa?

che importa se la ruota gira ed io non ci sono ancora salita o se ci sono salita

non riesco a girare con lei?

sto ferma, troppo ferma, e se mi muovo mi sembra di impazzire
gira con me e tienimi per mano
ho paura di sentirmi sola
ho paura di essere sola

sono sola, ma va bene così
il mondo gira con me o senza di me
che importa

fuori piove
sto urlando ancora
sempre

Mira abbaia
mentre fuori piove
forse abbaia alla piogggia che cade
forse abbaia al tempo che passa
o semplicemente al gatto che miagola

o forse abbaia e basta

dev’esserci sempre una stramaledetta ragione per tutto???!!!

mentre scrivo al PC mi guardi e forse ti chiedi cos’è che sto scrivendo con

tanto ardore
mentre la musica va lenta
come un piano a lungo silenzioso che smette di rimanere muto
come il pianto di un bimbo appena svegliato

ora Mira sta zitta
sembra che abbia smesso di piovere
sembra che la ruota si sia fermata
sembra che per un attimio
un solo secondo
anche il tempo si sia fermato
come d’incanto
in un misterioso silenzio

sono qui sola
il tempo s’è fermato
ti ascolto in silenzio
e rido

Hi, John!

a volte fa paura, lo so, lo star bene da soli.
e fa paura sentirsi bene mentre fuori piove.
ma la musica aiuta.
non credi?

sai, John, mi sono alzata stamane credendo di poter fare da sola.
succede spesso.
ma poi mi son detta “Sarà vero? Sarà vero che la pioggia prima o poi finisce?”
avevi ragione tu, John, la pioggia prima o poi smette di cadere.
tornerà, prima o poi.
tutte le cose tornano.
prima o poi.
e ci trovano impreparati.
tu come fai, John?
io sono stanca di aspettare.
non me le aspetto più certe cose.
magari ho imparato.

come dici, John? tu no? tu aspetti che piova di nuovo? e guardi fuori dalla finestra di continuo chiedendoti quando questo accadrà?

no, John, io no. io me ne sto buona buona a fare le mie cose.
non ti alzare, tu, resta pure alla finestra.

ora ancora piove, ma presto arriverà il sole. e se anche non arriva noi siamo qui, ancora noi, ancora insieme.

vieni, John, ti preparo un panino.
ascoltiamo ancora un po’ di musica.
non ho voglia di dormire.
e, ti prego, non accendere la Tv.
parliamo prima un po’. di cosa, non importa. ma parliamo ancora un po’.
oppure, aspetta, aspetta! ho avuto un’idea.
Vieni John, mascheriamoci da…

hai ragione, John, sono un po’ stupida. a volte. ma che vuoi farci, sono così.

and so it is… just like you said it would be…
ancora un po’ di musica… John… ancora un po’ di musica…

Dimenticando s’impara

Dimenticate le altre grandi sceneggiature del già leggendario Charlie Kaufman. Scordate i dissacranti giochi d’identità di Essere John Malkovich, scordate l’impietosa e caustica autoanalisi di Il ladro di orchidee – Adaptation, e scordate le ultime mille migliaia di storie d’amore che avete visto raccontare al cinema: perché questa creatura firmata da Kaufman e dal genietto dei videoclip pop Michel Gondry merita di essere vista con una mente immacolata. Eternal Sunshine of the Spotless Mind è il vero titolo del film che in Italia è disgraziatamente distribuito come Se mi lasci ti cancello.

Con una mente immacolata chi scrive avrebbe voluto poter vedere il film: la memoria libera da frammenti di trailer e di commenti, l’animo scevro persino dal senso di attesa che un film tanto promettente aveva inevitalbilmente generato, lo spirito ignaro e pronto a lasciarsi vincere e sorprendere dalle meraviglie che di tante promesse rappresentano il pieno mantenimento. Per questo si vorrebbe ora anticiparne il meno possibile ad altri potenziali spettatori. Un compromesso potrebbe essere quello di invitare soltanto i più irresistibilmente curiosi a proseguire nella lettura di questo articolo, una volta affermato con sufficiente chiarezza che il film è imperdibile. Proviamo.

Beh, è imperdibile.

E ora andiamo pure nel dettaglio, per chi ha già visto il film o vuol saperne di più prima di farlo. Eternal Sunshine of the Spotless Mind è la storia di un uomo appena uscito dalla relazione più importante della sua vita: Clementine, bella, vitale, vulcanica, se n’è andata sbattendo la porta dopo l’ennesima, stupida lite. Ma la cosa più incomprensibile e dolorosa è che la ragazza sembra non riconoscerlo più. Saranno gli amici a rivelare a Joel la scioccante verità: Clementine si è rivolta al Lacuna Inc., una centro medico che ha brevettato una tecnica rivoluzionaria che permette di liberarsi dei brutti ricordi, e ha fatto cancellare dal propria
memoria ogni traccia della loro relazione.
Ci si consola, dopo una rottura, pensando “mi rimpiangerà, non troverà facilmente qualcuno che gli/le farà dimenticare noi due”; ma questo per Joel non è più possibile. Ed è così che decide di recarsi al centro e subire lo stesso trattamento cui si è sottoposta Clementine.

Il rimpianto ossessivo, il dolore, la rabbia di Joel ci hanno dunque aperto la via dei suoi ricordi: ma sarà il suo amore quello che scopriremo attraversandoli uno ad uno, nella notte in cui i giovani tecnici impiegati dal dottor Mierzwiak eseguono la procedura su Joel.
E’ un viaggio lungo soltanto una notte, ma quanto abbiamo da imparare da esso, sulla storia di Joel e Clem, ma non solo. C’è l’amore sopra tutto, un amore grande quanto fragile, ci sono le paure, le sciocche fisime, i punti deboli dove le difficoltà di ogni giorno scavano un solco fino a indebolire anche la relazione più solida.
E mentre Joel comprende cosa ha prodotto la rottura, scopre anche di non voler davvero dimenticare. Perché ricordare significa avere sempre con sé la Clementine solare dei tempi felici: Joel cercherà in ogni modo di salvarla, di nasconderla in qualche angolo della sua memoria, riconoscendo in lei la persona ama e che lo rende migliore. Ma Eternal Sunshine non è solo una riflessione sulla vita di coppia. E’ intessuto nel film anche un motivo più profondo nonché più kaufmaniano, l’analisi dell’importanza della memoria. Possiamo vivere alla giornata, voltare pagina senza rimpianti quando vogliamo imprimere nuovo slancio alla parabola della nostra esistenza, possiamo pensare al futuro, ma non potremo mai rinnegare il passato: senza i nostri ricordi siamo vuoti burattini senza ombra e senza cuore. Senza memoria non esistiamo.

Eternal Sunshine of the Spotless Mind si appropria, superandoli, degli intellettualismi degli altri script kaufmaniani; allo humour, alle trovate sorprendenti e originali si accompagna una fortissima e genuina carica emotiva. A questo aggiungete il brio di una regia magica e imprevedibile quasi come Clementine. Presentato come commedia sentimentale, il film non manca di aspetti divertenti, ma non è – se c’è ancora bisogno di dirlo – il film disimpegnato e demenziale che il titolo italiano parrebbe suggerire. I due protagonisti regalano sorrisi ma anche amarezza a quella che è probabilmente la coppia più brillante che vedremo sugli schermi in questa stagione: a Jim Carrey Joel sta addosso come una guanto; e Kate Winslet, se possibile, è ancora più brava. Ma la sua interpretazione non può essere descritta a parole: va vista – va vissuta.
Siete ancora lì?

Air inside… air outside

è che adoro il vento… leggero… sottile… adoro quest’aria che porta con sè cose buone come l’odore del mare… adoro le parole solitarie, quelle in un immenso spazio bianco, quelle che dicono tanto… o forse non dicono niente…
è che non amo più le cose complicate, gli intrecci, le cose a tutti i costi contorte…
amo questi spazi, immensi, il rumore delle macchine….

And so it is

è strano come a parlare con amici lontani ci si riscopra sempre un po’ di più… nel senso che a volte mi meraviglio di quello che penso nel momento in cui racconto fatti e pensieri ad un amico lontano… oh, come sono contorta stasera… quello che voglio dire è che con persone che non vedi per tanto tempo non puoi dare cose per scontate e ti ritrovi a raccontarti in un modo imprevisto ed in quel momento scopri cose di te sulle quali non avevi riflettuto prima… ok, ok, non ci capisco niente neanche io, ma va bene così, va bene la leggerezza con cui affronto le cose in questi giorni… quasi gaiezza, quasi spensieratezza, quasi un soffio leggero con cui andare… scorrere, lentamente… e poi a tratti velocemente… e lentamente di nuovo… rallentare senza fermarsi… senza… fermarsi…

The Blower’s Daughter Lyrics

And so it is
Just like you said it would be
Life goes easy on me
Most of the time
And so it is
The shorter story
No love, no glory
No hero in her sky

I can’t take my eyes off of you
I can’t take my eyes off you
I can’t take my eyes off of you
I can’t take my eyes off you
I can’t take my eyes off you
I can’t take my eyes…

And so it is
Just like you said it should be
We’ll both forget the breeze
Most of the time
And so it is
The colder water
The blower’s daughter
The pupil in denial

I can’t take my eyes off of you
I can’t take my eyes off you
I can’t take my eyes off of you
I can’t take my eyes off you
I can’t take my eyes off you
I can’t take my eyes…

Did I say that I loathe you?
Did I say that I want to
Leave it all behind?

I can’t take my mind off of you
I can’t take my mind off you
I can’t take my mind off of you
I can’t take my mind off you
I can’t take my mind off you
I can’t take my mind…
My mind…my mind…
‘Til I find somebody new

[Damien Rice]