Notti

Il mouse, un nuovo cd da ascoltare con le cuffie per estraniarmi dalla stanza, un bicchiere d’acqua, un topo sulla scrivania, quello che non getterò mai nel cestino, quello di cui non ho voglia e di cui non voglio liberarmi, un portapenne stracolmo di penne colorate ed evidenziatori e matite e pastelli, i miei Ray Ban neri, un po’ di medicina indiana, una lampada sempre accesa (in quest’ufficio quasi non c’è differenza tra il giorno e la notte), un calendario da scrivania tanto per non perdere la nozione del tempo, una pila di CD, una pila di libri che prima o poi leggerò, una pila di cartelline degli ultimi progetti, il cellulare-color-last-al-limone per le voci amiche ed il telefono fisso per quelle meno (amiche intendo), e poi un monitor ed in questo momento una sfilza di parole che descrivono la mia scrivania, la mia postazione di lavoro…

Ci sono notti che portano consiglio, notti per costruire palazzi, notti per percorrere vie, notti per non pensare, notti per pensare, notti per ubriacarsi, notti per amare, notti per sognare… come la mia… una notte di sogni più o meno intensi…
Le mani sulla tastiera, gli occhi puntati in avanti, dopotutto sono solo le nove del mattino.
E’ tempo di decisioni. Quelle che poi vengono da sole. O accompagnate da giornate di sole, o di pioggia, non importa. A pensarci dopo è più facile. A viverle c’è da stare con gli occhi aperti. A volte si sbaglia cmpletamente strada… e ci si perde…