“Dopo un periodo di pausa torno a scrivere su queste pagine virtuali rassicurando i miei pochi lettori che non è mai stata mia intenzione “gettare la spugna” e dedicarmi all’agricoltura (probabilmente farei meglio ma tant’è…)
Mi serviva un periodo di riflessione (tutt’altro che finito) per interrogarmi sul mio essere “creativo” e su come esprimerlo in una forma compiuta e comprensibile.
Per fare questo ho guardato sia dentro di me, sia un po’ attorno a me, alla mutevole e spesso disperata situazione creativa Salernitana e Nazionale.
Sono stati dei giorni dolorosi non lo nascondo. Dolorosi perché ogni creativo è afflitto da un senso di inadeguatezza e “inutilità” dei propri sforzi. Angoscianti poiché quando si guarda un po’ più in la del proprio cortile si viene sopraffatti dall’ammirazione per gli altri creativi che si esprimono nel tuo stesso campo, e spesso questa ammirazione si trasforma in un livore canceroso che anticipa invidia, odio, e poi, dopo un periodo di nera disperazione, rassegnazione e accettazione della propria mediocrità.
Non è per me una sensazione nuova. Ma era da parecchio che non mi auto-infliggevo l’obbligo di guardarmi attorno e quindi di soffrire come un cane bastonato.
E’ un bagno d’umiltà che spesso può fare bene.
Qualcuno lo chiamerebbe masochismo, ma credo che sia un qualcosa di periodicamente necessario nell’itinerario di un creativo.”
ed io sottoscrivo in pieno!!!